Parla il dr. Piero Campolmi.
Più conosciuta come couperose, la rosacea è una malattia infiammatoria cutanea cronica, che colpisce generalmente vaste aree di pelle, in particolare del viso.
È caratterizzata da una dilatazione persistente dei vasi capillari, da un rossore diffuso, dalla comparsa di piccole pustole simili a quelle dell’acne e da una sensazione di bruciore.
È una patologia benigna e può iniziare fin da bambini, soprattutto in quelli che arrossiscono facilmente.
Sebbene la rosacea possa colpire chiunque è più comune nelle donne di mezza età con pelle chiara, occhi azzurri e capelli biondi, e meno frequente nei soggetti con fototipi più scuri.
Solo in Italia si stima che ne siano afflitte oltre 3 milioni di persone, tra il 7 e l’8% della popolazione adulta.
Esistono diversi aspetti clinici di questa malattia: Può presentarsi con semplici arrossamenti per poi passare alla fase teleangectasica (capillari dilatati) e poi alle forme più importanti come quelle papulose e/o pustolose fino ad arrivare al rinofima (deformità del naso che colpisce prevalentemente gli uomini).
Esiste anche una forma particolare che si localizza ai lati del collo e al décolleté, la poichilodermia di civatte, che è causata dalle prolungate esposizioni al sole.
Oltre ad interessare l’epidermide uno degli effetti maggiormente negativi che riguarda la rosacea è la ripercussione a livello sociale. L’impatto psicologico può essere significativo sui pazienti: il 77 % dei soggetti colpiti ha infatti affermato che questa malattia influisce direttamente a livello emotivo, provocando imbarazzo, disagio e poca sicurezza di sé, sia nella sfera privata che nel contesto lavorativo.
Trattamento
Non esiste una cura definitiva per la rosacea. In alcuni casi il disturbo è persistente e quindi duraturo nel tempo, in altri si alternano periodi di latenza a manifestazioni acute.
Il trattamento deve essere adattato al singolo paziente, tenendo conto di: sintomi, fattori scatenanti, desideri del paziente, aspetto psicologico.
Inoltre una cura tempestiva, parallelamente al manifestarsi dei primi sintomi, riesce a tenere sotto controllo la malattia, ovvero i segni saranno minimi e si eviterà il senso di bruciore e prurito.
La luce rodaminata si è rivelata estremamente efficace per il trattamento della rosacea. Deriva dal dye laser fa quindi parte delle sorgenti selettive per il vascolare.
Con questa lunghezza d’onda in pratica è possibile chiudere i capillari senza danneggiare la pelle e soprattutto senza la comparsa di fastidiosi lividi come accade con il dye laser.
Il trattamento è estremamente poco invasivo, un po’ fastidioso ma indolore grazie alla presenza del sistema di raffreddamento, ed ha dato ottimi risultati sostituendo le poco efficaci terapie topiche. I risultati si ottengono nel corso di una o più sedute.
