Conizzazione uterina: l’azione del laser contro lesioni precancerose
Il Centro Medico Europa è a tua disposizione per interventi di conizzazione uterina a Firenze altamente professionali per trattare le lesioni causate dal Papilloma Virus. La conizzazione uterina è una tecnica chirurgica conservativa per intervenire sulle lesioni del collo dell’utero dovute all’infezione da HPV e a rischio di evoluzione maligna. Presso il Centro Medico Europa viene eseguita la conizzazione uterina con ansa diatermica (LEEP). L’intervento con questa metodologia è sicuro, efficace e rapido, effettuato ad opera di specialisti esperti e preparati. Ti consigliamo di rivolgerti al Centro al primo esordio di sintomi infettivi, per un attento monitoraggio ed eventuali terapie con soluzioni di continuità.
Cos’è la conizzazione?
La conizzazione è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione di una porzione di tessuto della cervice uterina a scopo diagnostico o terapeutico. Se a seguito di Pap test o altro esame citologico si sospetta una lesione maligna nella cervice, il medico può approfondire la natura del tessuto prelevando una piccola parte del collo dell’utero. Il campione prelevato, in genere a forma di cono (da cui il nome della tecnica), comprende il canale cervicale ad un’altezza che dipende dalle caratteristiche della lesione. Il tessuto prelevato viene poi analizzato con esame istologico per valutarne natura ed entità. Le cellule anomale precancerose possono sempre svilupparsi in tumore della cervice uterina, per cui è necessario asportarle. Se è già stato diagnosticato un carcinoma del collo dell’utero, l’intervento di conizzazione cervicale permette la sua asportazione chirurgica in tempi brevi preservando la capacità procreativa della paziente.
Come avviene la conizzazione del collo dell’utero?
Per eseguire agevolmente l’intervento di conizzazione, lo specialista fa stendere la paziente su un lettino ginecologico con le gambe appoggiate a due gambali, dopodiché procede all’anestesia locale. Il chirurgo dilata il canale vaginale con uno strumento chiamato speculum, e indipendentemente dalla metodologia (con bisturi, ansa diatermica o laser) asporta una porzione conica di tessuto, la cui lunghezza dipende dall’estensione della lesione. Il medico valuta attentamente rischi ed effetti collaterali della conizzazione uterina. Se si asporta una porzione troppo piccola, il rischio di dover ripetere l’intervento aumenta. Viceversa, se la porzione conica di tessuto asportato è eccessiva, aumenta la probabilità di complicanze, quali perforazione o stenosi uterina, lesioni a retto o vescica, infezioni o emorragie. Per questo è importante affidarsi a specialisti fidati e professionali. La porzione di tessuto è sottoposta ad esame istologico per valutarne la natura e i successivi step necessari.
Cosa e quali sono le lesioni al collo dell'utero?
Le lesioni della cervice possono localizzarsi a livello più superficiale o estendersi in profondità verso l’endometrio uterino. Una lesione è un’alterazione del tessuto che può essere benigna o maligna, da indagare per valutare il rischio di degenerazione in forme cancerose. Una lesione precancerosa non è un tumore, ma un’alterazione che può precedere la comparsa. Colposcopia e biopsia cervicale sono gli esami ai quali si ricorre per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero emerse da Pap test. A seguito di esami citologici, si può accertare la natura maligna della lesione. In questo caso l’asportazione della lesione neoplastica diventa la priorità e determina la scelta di intervento di conizzazione uterina. Indipendentemente dalla franchezza o meno della natura maligna della lesione, una displasia lieve può essere trattata con interventi più circoscritti e mirati, come la conizzazione con laser. Una grave displasia o un carcinoma conclamato deve essere trattato con metodi escissionali più invasivi, senza escludere l’opportunità di asportare chirurgicamente l’utero.
In quali casi si ricorre ad un intervento di conizzazione?
La cervice uterina è la parte inferiore dell’utero, composta da ectocervice, che comunica con la vagina, e canale endocervicale, che comunica con l’utero. Entrambe le aree sono sensibili all’infezione da papilloma virus umano (HPV), che può rimanere asintomatico o creare lesioni di natura benigna o maligna. Un esame tempestivo della lesione è essenziale per una diagnosi precoce di cancro cervicale e richiede l’intervento di conizzazione uterina. La rimozione di una porzione di tessuto cervicale anomalo permette di eseguire un esame istologico per escludere o diagnosticare il carcinoma. In caso di cancro già diagnosticato o displasia grave, l’intervento di conizzazione cervicale ha scopo terapeutico, perché consente di asportare le cellule anomale direttamente ed in breve tempo. Il follow up del paziente nel caso di un precedente tumore cervicale rimane l’unica forma di prevenzione di nuove formazioni neoplastiche.
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Al Centro Medico Europa esami di screening ginecologici efficienti e in tempi rapidi
Il test HPV è un test di screening che può essere fatto ogni cinque anni, ma può essere ripetuto ogni volta si ha il sospetto di essere entrati in contatto con un soggetto infetto. Il test HPV permette di verificare la presenza o meno del virus nell’organismo e di tenerne sotto controllo l’evoluzione.
Presso il Centro Medico Europa puoi effettuare esami citologici e di II livello:
- Pap test
- Thin Prep
- VPT
- Tampone vaginale
- Tampone endocervicale
- Colposcopia
- Peniscopia
- Vulvoscopia
FAQ - Domande frequenti
Quanti giorni di riposo sono richiesti dopo la conizzazione?
L’intervento di conizzazione uterina ha un post-operatorio che dipende dalla metodologia scelta: conizzazione con bisturi a lama fredda, con ansa diatermica o con laser. L’intervento di escissione con bisturi richiede una breve ospedalizzazione ed anestesia generale. Può determinare sanguinamenti sia durante che dopo l’intervento. La conizzazione del collo dell’utero tramite LEEP, cioè con ansa diatermica, avviene tramite elettrodo che coagula il tessuto e permette l’escissione della porzione conica. Ha un impatto nettamente inferiore rispetto al ricorso al bisturi. La conizzazione laser della cervice uterina è la soluzione migliore per lesioni circoscritte, ed ha un minimo impatto sull’area trattata. Il laser agisce infatti esclusivamente e direttamente sulla lesione. In caso di lesioni profonde occorre intervenire con bisturi, conseguentemente si allungano i tempi di ripresa. Si può comunque tornare a svolgere le normali attività quotidiane entro pochi giorni, in base alle indicazioni del medico che ha eseguito l’intervento.
Cosa non fare dopo conizzazione?
Generalmente le perdite vaginali successive all’intervento di conizzazione uterina, più o meno limitate in base al metodo scelto, si risolvono in 2 o 3 settimane, durante le quali sono da evitare esercizi fisici pesanti. Nelle 4 – 6 settimane successive all’intervento la paziente deve astenersi da rapporti sessuali e dall’utilizzo di tamponi vaginali, per evitare sanguinamenti e favorire la riepitelizzazione. Bagni in vasca, mare e piscina sono altamente sconsigliati anche per il rischio di contrarre nuove e diverse infezioni. Niente vieta, invece, la ripresa di normali attività quotidiane di studio o lavoro, comunque evitando un eccessivo sforzo fisico per alcuni giorni nei casi di conizzazione cervicale con laser e LEEP, e per poche settimane nel caso di escissione con bisturi.
Come prepararsi alla conizzazione?
L’intervento di conizzazione uterina non richiede particolare preparazione: è sufficiente adottare delle misure che aiutino a mantenere inalterato il tessuto prelevato, da valutare con esame istologico. Per questo motivo, l’esame è fissato fra il decimo ed il ventesimo giorno dopo l’ultimo ciclo mestruale. Creme, tamponi e lavande non possono essere applicati nelle 48 ore precedenti la conizzazione cervicale, e la paziente deve interrompere i rapporti sessuali almeno 4 giorni prima. Nel caso di conizzazione della cervice con bisturi, ulteriori misure da adottare sono dovute all’anestesia generale: è preferibile rimanere digiuni o comunque leggeri nelle 8 ore precedenti l’intervento, e sospendere l’assunzione di liquidi 2 ore prima.
Medici di riferimento:
Dott. Riccardo Rossi
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