L’infezione da HPV è trasmessa più spesso attraverso il contatto sessuale: rapporti vaginali, anali e orali sono le modalità di trasmissione più comuni da persona a persona. Ma anche in assenza di un contatto diretto fra mucose si può avere trasmissione attraverso gli oggetti, in pratiche sessuali che prevedono un continuo contatto delle mani con gli oggetti infetti ed i genitali del partner. A volte la persona già affetta autopropaga l’infezione, trasportando il virus da un’area all’altra. Anche semplicemente lavandosi, il virus può passare dall’area genitale a quella anale, con la conseguente comparsa di nuovi condilomi. Caso particolare è quello della trasmissione del virus dalla madre al bambino durante il parto. Spesso avviene inconsapevolmente, in casi di infezione asintomatica.

La scelta del trattamento della condilomatosi è valutata in base alla dimensione, la localizzazione e il numero delle escrescenze. I condilomi genitali devono essere attentamente osservati dal medico dermatologo che abbia la necessaria esperienza in malattie sessualmente trasmissibili (MTS). La terapia medica antivirale delle verruche genitali prevede l’utilizzo di soluzioni in crema o in gel da applicare sull’area infetta, in ambulatorio o a domicilio, appositamente prescritte dallo specialista. In alcuni casi i farmaci sono iniettati localmente dal dermatologo.
I trattamenti di microchirurgia hanno una maggiore efficacia, e sono effettuati in regime ambulatoriale e con anestesia locale. Diatermocoagulazione e laserterapia sono le soluzioni migliori per verruche meno estese. La diatermocoagulazione – o elettrocoagulazione – basa la sua efficacia nel calore prodotto dalla corrente alternata, che distrugge la lesione “bruciandola”. La laserterapia è attualmente il metodo più innovativo ed efficace: il fascio laser è indirizzato precisamente ed esclusivamente sul condiloma, senza intaccare la pelle circostante. La cicatrizzazione è appena visibile e limitata all’area trattata, non ci sono effetti secondari e la ripresa avviene in tempi brevissimi.
Il trattamento dei condilomi con laser è il più utilizzato nei centri medici più avanzati anche per verruche genitali più estese. Solo in casi eccezionali si ricorre alla conizzazione “classica”, ovvero l’escissione dell’escrescenza tramite bisturi, che richiede una breve ospedalizzazione e presenta maggiori effetti collaterali.

L’insorgenza di condilomi deve allertare non solo per la sua pericolosità, ma anche per la contagiosità del virus HPV. Per evitare la diffusione dell’infezione, una volta asportati i condilomi è raccomandabile astenersi da rapporti sessuali fino al termine della terapia. In ogni caso, l’uso del preservativo, sempre consigliato, è inderogabile. I partner sessuali avuti nei tre mesi precedenti la scoperta dell’infezione devono essere informati perché possano a loro volta effettuare un controllo medico e richiedere una cura. È opportuno che la donna si sottoponga ad esami volti ad escludere la presenza di tumore della cervice uterina. Pap test e colposcopia devono essere ripetuti a distanza ravvicinata e a cadenza regolare di 3 – 6 mesi dopo il trattamento per rilevare un eventuale tumore ad uno stadio precoce. Chiaramente nel caso in cui si presenti un’evoluzione cancerosa dei condilomi genitali il trattamento prevederà ulteriori esami, approfondimenti e controlli. Purtroppo il Papilloma Virus si propaga velocemente, ha un periodo di incubazione molto lungo e non sempre è sintomatico, per cui non si possono escludere recidive. Un trattamento anche in assenza di sintomi previene ulteriori formazioni di condilomi e soprattutto circoscrive il contagio.